La generazione senza limiti. Quali le conseguenze?

DiGianfranco

7 Novembre 2022

La generazione senza limiti.  I nostri ragazzi cresciuti con tanti si genitoriali. Gli effetti sulla loro personalità sono preoccupanti

La generazione senza limiti

La generazione senza limiti. Mi riferisco ai nostri ragazzi. Il corollario al profilo sono l’ansia da prestazione, la paura di non farcela, l’allergia verso il fallimento, inteso quest’ultimo come un vero naufragio e non un’opportunità di crescita. Fortunatamente non tutti, ma molti sono figli del tempo accellerato, declinato nella fretta, dove le relazioni, gli affetti e i sentimenti sono sperimentati come oggetti da consumare in un tempo compresso. Il progetto e la prospettiva connaturati con l’idea di un  tempo lungo e identificato con una pianificazione sempre perfettibile, perché soggetta alla complessità dell’esistenza, sono marginalizzati perché il futuro come alterità rispetto al presente è stato annullato.
Lo scenario sinteticamente illustrato, spiega la centralità del presente che si dilata ante e post fino ad occupare tutto l’orizzonte percepito dall’uomo post-moderno. Centrale diventa la prestazione (hic et nunc) che portata agli estremi si arrichisce della componente ansiogena.
I nostri ragazzi sono figli di questo tempo compresso e accellerato dove quello che conta è rientrare nella misura stabilita da altri (prestazione). L’eventuale e possibile fallimento porta alla percezione di non essere adeguati. Il percorso idealè quello dove non si inciampa e si bruciano step rapidamente per passare a quello successivo.
Siamo di fronte a una generazione cresciuta all’insegna della illimitatezza. Il suo archetipo è il sì genitoriale continuamente ripetuto ad ogni richiesta. Condizionati da un deleterio puerocentrismo, gli adulti favoriscono la falsa percezione che tutto sia possibile. Da qui la forte riduzione del desiderio, che rimanda all’attesa. Risultato: non sentire più nulla! Preoccupano i ragazzi che di fronte a situazioni a forte impatto emotivo, rimangono indifferenti. L’ultimo esempio è la dichiaraziopne della mamma dello studente colpito con un pugno (forse) da un professore:”Mio figlio vive la situazione come se niente fosse accaduto