Qualche giorno fa l’avevo scritto: non illudiamoci, al posto della Carrozza verrà nominata un’altra persona – Giannini – , capace di “recitare a soggetto”. Con l’espressione mi riferisco alla sceneggiatura liberista, che considera la Costituzione e quindi le istituzioni  da essa definite nel loro profilo democratico e di sviluppo della società – ad es. la scuola – ,   non più adeguate al “turbocapitalismo”. Ne consegue la logica del taglio che rimanda all’idea di un’istituzione inutile,  sostituita da uno strisciante processo di descolarizzazione ( I. Illich) a favore di agenzie educative più rispondenti ai criteri della post-modernità e della destrutturazione cognitiva ( conoscenze parcellizzate o atomizzate)
In quest’ottica vanno lette le prime dichiarazioni  del nuovo Ministro Giannini a favore della riduzione di un anno della secondaria di secondo grado, del superamento degli scatti per favorire il “merito”, l’innalzamento  dell’orario dei professori a 24 h. Se questi provvedimenti diverranno disposti normativi conseguiranno l’unico obiettivo di contribuire al risanamento pubblico, senza, però,  alcun “ritorno” sulla scuola, se non quello di consolidare il suo  processo di dissanguamento e la sua definitiva scomparsa.
Personalmente non mi fido di Matteo Renzi, bravissimo a “bucare lo schermo”, ma incapace di dire qualcosa di sinistra ( democrazia, uguaglianza, crescita sociale e culturale ) perché probabilmente costretto anche lui a “recitare a soggetto”.