Le tre foto scattate , durante il dibattito alla Camera dei Deputati per l’approvazione finale del “Decreto scuola” , esprimono il vero sentire del nostro Paese verso l’istruzione. La solitudine del Ministro, imbarazzante e mortificante, sono il risultato di un’indifferenza dei colleghi del Pdl, tutti preoccupati a fare altro. Ugualmente grave è l’assenza dell’intero governo, tra cui ci sono molti rappresentati del Pd, che esprime il medesimo distacco emotivo verso l’istruzione. I motivi di questo atteggiamento? Cosa è cambiato rispetto agli anni “60” e “70” quando l’istruzione era considerata un valore sul quale investire perché capace di migliorare la condizione di vita delle persone e dell’intera comunità? Ovviamente diverse sono le cause, ma come in un sistema di matrioske, quella che contiene e quindi dà senso e significato a tutte le altre è l’assenza della prospettiva, individuale e sociale. La formazione dipende dal progetto che un corpo sociale e una persona elaborano. Aggiungo: la formazione dà un volto chiaro al progetto, delineandone i tratti e i lineamenti. Oggi, questo tipo di elaborazione teorico-pratica è fuori tempo. Le cause: l’emarginazione o la scomparsa delle grandi narrazioni storiche come il marxismo e il cristianesimo e la conseguente affermazione del pensiero debole; l’assenza di un “sentire comune”, di un’appartenenza sociale e comunitaria ; la crisi economica con l’aumento crescente della disoccupazione e del debito pubblico che ha completamente privato di significato il concetto di futuro; la consapevolezza che non esistono attualmente prospettive di cambio dell’attuale sistema economico-finanziario, anche per la difficoltà di individuare i soggetti che muovono le fila di questo sistema completamente depersonalizzato. Quindi cosa fare ? Mi chiederà qualcuno, ? Non è facile trovare una via di uscita da questo blocco socio-economico-culturale- attualmente non ho ricette e non credo che ne esistano in giro – , ma come scriveva K. Popper, l’umanità è progredita per la sua volontà di superare i problemi. E il nostro problema, oggi è far ripartire il futuro, coscienti che l’impresa è quasi impossibile, perché l’attuale crisi è sistemica. Dobbiamo provarci, però, soprattutto per i nostri figli, impegnando tutte le nostre conoscenze, capacità e competenze, alle quali dà un contributo importante la scuola. Ecco perché molti paesi emergenti e anche del primo mondo – ad es. la Germania . hanno investito nella formazione. E il nostro Paese? Probabilmente starà a guardare, subendo la nuova prospettiva decisa da altri..