Tagliare? Troppo facile

 

Questo governo definito dallo stesso Presidente del consiglio, come “l’esecutivo del fare”, passerà alla storia per i suoi tagli che hanno toccato in modo pesante la scuola e in generale tutto il comparto del pubblico impiego, lasciando fuori tutte le categorie del privato. Sono stati tagliate le ore di insegnamento, le cattedre, le risorse per il funzionamento didattico e addirittura per la formazione degli insegnamenti. Tutte queste operazioni non richiedono specifiche competenze, ma solo l’uso delle forbici. L’utilizzo di questo strumento, infatti, può essere fatto da chiunque, anche da un bambino. La sua azione, infatti, coinvolge la manualità. I risultati possono essere anche poco precisi, incerti e senza pensare troppo agli effetti. Politicamente gli aggettivi trovano la loro migliore sintesi nel “megaaggettivo” “indiscriminati Più difficile è progettare il futuro, anticiparne le tendenze e in alcuni casi anche tentare di cambiarne la direzione. Tutto ciò richiede, innanzi tutto la presa di coscienza del valore sul quale si vuole costruire il progetto, poi occorre una certa competenza a definire finalità, obiettivi, strumenti e risorse da impiegare. Questo però non pare interessare il governo poco lungimirante, al quale interessa solo alla fine del mandato dimostrare la quantità dei tagli e non i processi riformatori messi in atto. Questi ultimi non corrispondono ai tempi della politica, la quale deve rendicontare in tempi brevi – cinque anni, quando va bene – al proprio elettorato di aver lavorato bene.

                                                                                                  Gianfranco Scialpi