Che dire? Un bel libro!!! Una riflessione per credenti “adulti” e non credenti. Il titolo anticipa la scelta di campo dell’autore, uno dei più convinti sostenitori della teoria evoluzionistica. Il taglio darwiniano rasenta, però, in alcuni casi di un certo fanatismo o se si vuole di un “eccessivo innamoramento” verso il naturalista inglese, scivolando verso alcune incongruenze argomentative. Un esempio: R. Dawking afferma che l’universo si sia evoluto in base a delle combinazioni casuali, ma sempre regolati da leggi. Primo rilievo: chi ha “inserito” o voluto queste leggi? Anche la “demolizione” di tutte le vie di S. Tommaso che davano una relativa certezza dell’esistenza di Dio, risente di un eccessiva razionalità che spesso si addentra in campi ipotetici, presentandoli però con i connotati della verità scientifica. Si possono ritrovare gli stessi ragionamenti in un pamphlet di J.A. Paulos dal titolo ” La prova matematica dell’inesistenza di Dio”, con prefazione di Piergiorgio Odifreddi. Comunque per R. Dawking Dio è solo “una creazione dell’uomo” ( Feurbach docet ) e la religione un effetto secondario di processi adattativi quali la scorciatoia di pensare tutto in modo progettuale o intenzionale, superando quindi l’approccio fisico ai fenomeni che richiederebbe l’impresa di analizzare tutte le variabili e le loro relazioni che conducono ad un prodotto. Certamente l’autore cade in un certo fanatismo, quando presenta la religione come l’unica causa di conflitti sanguinosi, dimenticando quelli degli stati marxisti-leninisti. Qualche lettore a questo punto si chiederà: il giudizio positivo espresso in apertura su cosa è fondato? Risposta: R. Dawking propone con uno stile accattivante, mai accademico o pesante i progressi della teoria evoluzionistica in rapporto alla nascita e all’ evoluzione dell’universo. Presenta però a sua insaputa i limiti attuali della ricerca che lasciano aperto l’interrogativo: qual è l’origine del nostro bisogno di infinito? E’ il frutto della nostra mente ( strutturalismo ) della paura della morte ( Freud ) oppure… E tutto questo è un buon allenamento per una mente abituata a misurarsi con il post-moderno.