Sciopero della scuola, le implicazioni di quello non riuscito

DiGianfranco

10 Maggio 2022

 

Sciopero della scuola, il 6 maggio ha avuto una percentuale irrisoria.  quali sono le implicazioni? Nubi su quello del 30 maggio.

Sciopero della scuola, il primo non è riuscito

Sciopero della scuola. il 6 maggio ne è stato indetto uno. Risultato: un disastro! Ecco quanto scrive P. Almirante su tecnicadellascuola.it: “Meno dell’1% dei lavoratori della scuola ha partecipato lo scorso 6 maggio allo sciopero indetto dai dai sindacati di base: Cub Sur, Cobas Scuola, Usb, Unicobas e Cobas scuola Sardegna, Saese, Anief. A conti fatti solo qualche migliaio ha lasciato il lavoro su una popolazione di oltre un milione di persone.
Ovviamente chi ha indetto lo sciopero e nello specifico G. Lo Presti non è d’accordo sulla conclusione. Si legge sempre sulla testata online: “Cominciamo dai numeri, che, per loro natura, sembrano incontestabili…si dimentica del personale ATA. Quando si vuole essere precisi, è bene esserlo sino in fondo. Più che di un errore si tratta di un lapsus freudiano: molti docenti, infatti, considerano importante solo e soltanto il loro lavoro. Poi viene messa sotto accusa la “soddisfazione” dei sindacati: essa non riguarda, per la CUB scuola, i numeri dell’adesione allo sciopero ma piuttosto il fatto che abbia avuto inizio un percorso di mobilitazione su ragioni numerose e giuste”

Nubi nere sullo sciopero del 30 maggio

Le considerazioni e i ragionamenti sono facilmente attaccabili. La forza dei numeri e delle percentuali rimandano a un’oggettività che si presta meno alle contro argomentazioni.
Quindi fermiamoci alla freddezza matematica. Lo sciopero del 6 maggio non è riuscito. Perché è fallito? Non è possibile fare un confronto con quello del 10 dicembre, che aveva per oggetto il contratto, in quanto le sigle sindacali sono di diversa composizione.
Sicuramente lo sciopero dell’altro giorno registra lo stato di disillusione e di rassegnazione che caratterizza gli operatori della scuola. Probabilmente una delle cause è la sua mancata preparazione e l’assenza di ogni sostegno con altre forme di lotta. Non è detto che lo sciopero inserito in una mobilitazione più articolata riesca. Occorre però provare questa soluzione. L’ho scritto qualche giorno fa e l’ho dichiarato in un video editoriale per SBC (Il gruppo di Libero Tassella). E’ necessario accompagnare lo sciopero con altre forme di mobilitazione come la sopensione da ogni attività e funzione che  vanno oltre l’orario di servizio.
Se questa articolata forma di lotta non riuscirà e la responsabilità sarà solo del personale scolastico, allora occorre rassegnarsi al naufragio finale della scuola.