Sequestro dello smartphone e lettura contenuto. Difficile la decisione del giudice

DiGianfranco

28 Marzo 2023

Sequestro dello smartphone e lettura contenuto. Un caso difficile per il giudice. Prevarrà il diritto o il formativo?

Sequestro dello smartphone e lettura contenuto.

Sequestro dello smartphone e lettura contenuto. la vicenda è resa nota da Lunanotizie . Si legge: ” Una sua alunna di quarta elementare stava filmando la lezione di nascosto, per questo la docente le ha tolto il cellulare, ma all’interno ha trovato video a sfondo erotico. Ha quindi consegnato il telefono alla dirigente e presentato una denuncia alla Polizia Postale. E’ quanto accaduto nel 2021 in una scuola del capoluogo quando la ragazzina ha deciso si portare in classe il telefono per riprendere la lezione. Quando la maestra se n’è accorta ha provveduto a togliere il cellulare e controllando ha trovato i video non idonei a una bambina di 9 anni. L’iniziativa non è piaciuta ai genitori della bambina che hanno denunciato la maestra per violenza privata.
Il pm ha depositato una richiesta di archiviazione del caso ma il papà e la mamma si sono opposti e ora la decisione è nelle mani del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giorgia Castriota davanti alla quale ieri è stato discusso il caso. Al termine dell’udienza il magistrato si è riservato di decidere se archiviare oppure no.”

La difficile sentenza del giudice

Ai genitori non è piaciuta la richiesta di archiviazioe. Il giudice dovrà decidere per il reato di violenza privata. Purtroppo la giurisprudenza è dalla parte dei ricorrenti. Il diritto all’inviolabilità è sancito dalla Costituzione: ” La liberta’ e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili “. Ora la lettura  di contenuti di uno smartphone, anche se in posesso di un minorenne, può essere letta come una violazione della riservatezza. Nel profilo docente non c’è nulla che possa essere accostato all’autorità giudiziaria. Solo quest’ultima può effettuare un sequestro e un controllo del contenuto per motivi di una certa gravità (ad esempio raccogliere delle prove per un’indagine penale). La ripresa di una lezione non è un motivo sufficiente per sequestrare il dispositivo e poi verificarne il contenuto. Questo il diritto.
Se invece la vicenda si legge con gli occhiali dell’approccio formativo, i genitori dovrebbero solo ringraziare la docente  e in generale l’istituto scolastico per averli messi a conoscenza della presenza di video erotici. Questi  evidentemente denotano il probabile scarso grado di controllo genitoriale sull’attività online della figlia.  A questo aggiungo l’insidioso messaggio che le arriva  declinato nella certezza di avere i genitori dalla propria parte, anche quando si esce dal consentito.
Sarà interessante leggere la sentenza del giudice: prevarrà il diritto o l’educazione all’uso responsabile dello smartpthone? Sarà possibile anche una decisione che rimandi a una sintesi. In quest’ultimo caso la motivazione a leggere la sentenza sarà maggiore.