La scuola del merito è già una realtà

DiGianfranco

2 Dicembre 2022

La scuola del merito. Discussione inutile. E’ già presente nel sistema scolastico.

La scuola del merito, alla ricerca di un significato

La scuola del merito. Da diverse settimane si discute sul nuovo profilo, voluto dal governo Meloni. Non  esiste una definizione condivisa. Chi lo intende in modo darwiniano rinvia a doti naturali, a  inclinazioni che per affermarsi devono anche entrare in competizione con l’altro. Ecco alcune definizioni: “Dobbiamo svelare l’inganno delle parole: la scuola del merito è la scuola che smette di investire su chi è in difficoltà”. “Temo che qui si intenda il merito conquistato attraverso la sopraffazione degli altri, la competizione sfrenata, i privilegi della nascita, la fedeltà a un’ideologia e all’obbedienza”. “Lo vogliamo capire che la scuola non è un posto dove si vanno a selezionare i migliori, che pensarla così è il modo più antidemocratico che esista?” (ilsussidiario.net).
Esiste un’altra prospettiva che guarda maggiormente all’impegno rivolto al mondo interno del soggetto, meno al sociale. Lo dichiarava G. Vaciago “il merito “è l’impegno profuso a far crescere la dote iniziale, qualunque essa sia”.

La scuola del merito è già una realtà

Le riflessioni e il dibattito di questi giorni rimandano a una realtà ancora estranea alla scuola. In altri termini, la colonizzazione della scuola da parte del merito è avvertito come un pericolo potenziale
In realtà il merito è già presente nel sistema-scuola. Sicuramente le classi pollaio propongono condizioni organizzazitive che non favoriscono gli studenti con difficoltà, rendendo  difficile ogni loro tentativo di impegno e recupero. Le certificazioni Pdp, ovviamente non garantiscono l’adeguato impegno nella pratica didattica.
La legge 59/97 e il D.P.R. 275/99 hanno introdotto l’autonomia scolastica, favorendo la competizione tra gli istituti che ovviamente guardano ai talenti e quindi al merito.
L’ultimo esempio è la classifica stilata da Eduscopio sugli Istituti migliori. Questa è basata sui risultati ottenuti nel percorso post-secondario. E’ facile ipotizzare la quasi assenza  di ragazzi poco meritevoli.