Divieto degli smartphone ai ragazzi. Il confronto a più voci mette in evidenza le criticità sulle scelte di G. Valditara che esaltano l’aspetto proibizionistico
Divieto degli smartphone ai ragazzi. L’approccio ministeriale.
Divieto degli smartphone ai ragazzi. La linea ministeriale è chiara. E’ espressa con la disposizioni del luglio scorso che impongono il divieto degli smartphone fino alla terza media. Le decisioni ministeriali sono coerenti con la cultura della destra declinata nella curvatura verso le restrizioni nell’uso dei suddetti dispositivi. Difficile immaginare una decisione diversa, espressione del clima della paura che caratterizza la nostra contemporaneità. Si presenta in modo pulviscolare generando ansia e in alcuni casi depressione. Recentemente il filosofo Byung-Chul Han ha affrontato la tematica, applicando magistralmente l’approccio filosofico della distinzione. Ne comsegue che le persone chiedano inconsapevolmente scorciatorie, facili soluzioni, rifuggendo in questo modo dalla complessità, dimenticando però che gli adulti sono parte del problema.
Il dibattito de “La lettura” evidenzia le criticità della linea proibizionistica
L’ultimo numero de “La lettura” (Corriere della Sera) già disponibile per gli abbonati (in edicola domani) dedica un interessante dibattito delle idee. Serrato il confronto che punta all’approfondimento tra il mondo accacdemico (Pier Cesare Rivoltella), i docenti (Lucia Perrucci, Massimo Giani) un genitore ( Elena Cavalleroni), un creator ( Pietro Morello e una psicologa (Loredana Cirillo). Il titolo ( I social non sono il male ) anticipa con qualche forzatura il taglio degli interventi che non mortifica le diverse letture dei protagonisti. In estrema sintesi ” Davanti ai ragazzi incollati agli smartphone proviamo l’imulso di prendercela con entrambi: con i ragazzi e gli smartphone. Ma siamo certi che il problema dei nostri figli sia la tecnologia? Non è che dobbiamo interrogarsci noi adulti”
Gli interventi hanno il pregio di confrontarsi con la complessità del fenomeno, rinunciando alle facili letture di cui è ricco purtroppo il dibattito anche tra alcuni esperti. Da leggere!