Il professore Basilio Ioppolo. La sua domanda ai ragazzi “Come va la vita?” allarga lo sguardo all’esistenza intera del ragazzo.
Il professore Basilio Ioppolo. La domanda sulla vita dei ragazzi
Il professore Basilio Ioppolo. Morto a 39 anni. Dalle dichiarazioni dei suoi studenti traspare una persona appassionata di vivere con i ragazzi. Il suo interesse non si fermava ai loro profili di studenti, ma come le matrioske, cercava la bambola-contenitore più grande, incontrando puntualmente il loro bisogno di essere ascoltati, valorizzati, sostenuti. Era consapevole che ognuno di noi vive momenti, “spaccati” di giornata, mai disgiunti dalla vita fatta di successi, sogni, fallimenti…. Gli studenti cercavano questo sguardo adulto orientato alla prospettiva, al senso del loro camminare (vivere). Lo trovavano nella sua consueta domanda: “Come va la vita?”, Ecco qualche dichiarazione ( Corriere della Sera- La Repubblica- latecnicadellascuola.it) “Sembra ieri che ci ha accompagnato a Pavia. Sembra ieri che era con noi a vedere i sorteggi di Champions. Sembra ieri che applaudiva Antonio per aver finalmente imparato la coniugazione del verbo οἶδα (‘sapere’ in greco). Sembra ieri che eravamo a Napoli a ridere, scherzare e giocare a carte. Sa, ci manca. Ci manca trovarla in classe con il suo planning aperto e il suo ‘come va la vita?’. Ci sono giorni, quelli più pesanti, quelli in cui sembra che la porta della classe sia come una porta verso un vuoto… in cui la cerchiamo nei corridoi, in cui ci sembra di vederla, in cui sentiamo il suo sguardo, perché, come tutti i giorni, lei è lì con noi. Nelle nostre anime e nei nostri cuori”
Questa mattina Massimo Gramellini ha scritto un bel “Caffe” (Corriere della Sera, 7 dicembre) sul professore “Se ti sforzi di capire il loro punto di vista e, quando pensi che abbiano ragione, li incoraggi a farla valere. Se non ti offendi alle loro battute, ma replichi con un’altra battuta. Se, quando li vedi stanchi, chiudi i tuoi amatissimi libri e racconti un aneddoto… Puoi anche andartene all’improvviso e lasciare un vuoto devastante: diventi comunque immortale”. Risultato finale: con una colletta i ragazzi (prima che studenti) realizzano un’aula di relax che lo ricorderà.