Negli interventi del Ministro Giannini il “Merito” ha prevalso su tutti gli altri temi, definendo tra l’altro gli scatti settennali di anzianità come “il frutto del mancato coraggio politico”. In altre parole: la politica, come in molti altri settori, ha scelto di mantenere un sistema di avanzamento carriera egualitario per non scontentare nessuno e quindi non perdere consensi elettorali. Classico esempio del detto “do ut des” Troppo facile sentenziare sulle tasche degli altri, mantenendo il proprio portafoglio intatto o come è successo in questi anni per la politica gonfiandolo di benefit e di aumenti ingiustificati, spesso sganciati da ogni merito politico. Un esempio: il nostro Parlamento si è dimostrato incapace di approvare una legge elettorale dal 2006 al 2013 e di provvedere all’abolizione del finanziamento pubblico della politica – obiettivi che tutti avevano promesso di realizzare mentre al governo c’era Monti. Ma a parte questa considerazione che qualcuno potrebbe tacciare come qualunquista, io dico no al superamento degli scatti di anzianità!!! Il motivo di questa presa di posizione non è acritica, ma come sempre basata su fatti documentati. E “il fatto” ha un preciso nome e cognome: Maria Stella Gelmini. Questo ministro, spesso ventriloquo di Tremonti e di Berlusconi, promise che dal taglio degli 8 miliardi di €, il 30% sarebbe tornato alla scuola sotto forma di riconoscimento economico del merito professionale ( 2008 ). Bene, dove sono finite quelle risorse? La risposta è semplice: nel grande buco nero delle casse dello Stato!!! La scuola, pertanto, ha pagato pesantemente gli effetti di una crisi tutta finanziaria e quindi con nessuna relazione con l’economia reale!!! L’unica ad averci guadagnato è stata Maria Stella Gelmini, promossa a Dirigente di FI. E questo sinceramente mi lascia indifferente, in quanto prevedibile e coerente con la visione culturale e sociale della destra berlusconiana. Quello che più mi indigna è la visibilità mediatica dell’avvocato-deputato Maria stella Gelmini , attraverso la partecipazione a talk-shpw condotti anche da giornalisti che si sono espressi contro i tagli devastanti sull’istruzione. Pertanto considerato questo recente passato, temo che il film si ripeterà. La sceneggiatura non cambia: promesse e prospettive rosee per gli insegnanti motivati a studiare, ad aggiornarsi a rimanere a scuola per espletare compiti e funzioni di “alto livello culturale”… Peccato per il finale: tasche sempre più vuote per via della perdita di potere d’acquisto, per il mancato riconoscimento economico. Anche in questo caso, però, ci sarà un vincitore: il Ministro Giannini (?) e le casse dello Stato che non dovranno più “dissanguarsi” per pagare gli scatti d’anzianità ai docenti.