Entro la fine di luglio il Ministro Giannini presenterà le sue proposte contrattuali riguardanti la valutazione, il merito e la premialità. Non è chiaro se il pacchetto vestirà i panni del Decreto o seguirà l’iter tradizionale riservato ai contratti pubblici.  Dalle interviste del Ministro emerge una certa fretta ( far partire tutto fin dall’inizio del prossimo anno scolastico ).  E quindi è probabile il Decreto legge.  Quello che si può affermare con sicurezza è la sua natura giuridica. Ciò comporterà una serie di nuovi impegni, mansioni e  attività aggiuntive. Queste ultime saranno proposte sotto la voce “ merito”.  E il compenso? Quello sarà deciso dalla legge di Stabilità 2015.
Nella suddetta sequenza c’è qualcosa di distorto . In un corretto rapporto tra datore di lavoro e dipendenti , in sede contrattuale vengono definiti  impegni e compensi. Inoltre questo rinvio, se non superato da un Decreto legge, nasconde una probabile fregatura.  Sospettoso? Prevenuto? Non credo. Basta riflettere sulla bugia istituzionale di questi ultimi anni  e sul conseguente  comportamento del governo – non solo di quest’ultimo.  La prima si materializza con l’espressione “scarsità di risorse”. Ho più volte scritto che le risorse ci sono.   Purtroppo non sono destinate alle scuole, ma ad altre voci, come la spesa degli F35. Il loro costo equivale all’impegno finanziario per mettere in sicurezza tutte le scuole italiane.  Questa bugia è il fondamento che ha giustificato i provvedimenti dei governi Berlusconi, Monti, Letta e Renzi  finalizzati a   finanziare  le spese con partite di giro e quindi con denaro “non fresco” ( Nel 2014 Il Mof  è stato impoverito di 500 milioni di € per coprire il costo degli scatti ).  Se poi aggiungiamo che il prossimo anno e per vent’anni il nostro governo dovrà trovare 45-50 miliardi di € ( fiscal compact ),  reperire le risorse per onorare i suoi debiti con le aziende, allora il quadro diventa chiaro. Attendiamoci, quindi, un’elemosina per i nostri maggiori impegni, individuata attraverso gli unici risparmi possibili derivati dall’abolizione degli scatti stipendiali e il Mof.  L’entità di queste risorse riservato a pochi non consentirà di avere in busta paga somme significative. E questa è la migliore delle ipotesi. La peggiore:  il “merito” sarà premiato con le solite frasi di rito e da presa in giro ( “gli insegnanti sono eroi”, “ costituiscono l’avanguardia democratica…”), ma che non diventano moneta al momento di pagare il pane, acquistare di un  libro…
Cosa fare? Semplice: mantenere il  nostro “status demeritevole”, non accettando nessun incarico aggiuntivo , finché il governo non chiarirà quanto sarà disposto ad investire economicamente sul merito. Mi auguro che questa proposta diventi LA DECISIONE DI TUTTI I COLLEGHI!!!