Probabilmente a qualcuno sarà sfuggito questo evento: l’On. Gelmini è spesso presente nei talk-show e fatto ancora più sconcertante è stata promossa come coordinatrice Pdl per le Amministrative 2013 e come una delle portavoci del Partito di Berlusconi. Qualche considerazione:  la promozione all’interno del Pdl era scontata, in quanto Maria Stella Gelmini ha “obbedito a tutti gli ordini” del suo mentore ( Berlusconi ), che a riguardo della scuola pubblica ha sempre espresso supponenza e disprezzo, perché espressione del ” comunismo italiano”. Questa scalata è probabilmente l’ultimo esempio di come il servilismo e “il profilo da zerbino” siano la strategia migliore per ” contare qualcosa”. Il prezzo da pagare  è alto: la rinuncia a qualunque pensiero proprio, arrivando anche a difendere l’indifendibile ( Caso Ruby, non responsabilità di Berlusconi nella crisi pre-Monti); il disprezzo verso se stessi, che si manifesta nel calpestare la propria dignità. Ultimo esempio è l’On. Alfano, messo da parte da Berlusconi, durante la campagna elettorale e ricomparso dopo la chiusura delle urne, cioè a giochi fatti. Ma quello che più mi ha lasciato perplesso è la  presenza in televisione nei talk-show dell’ On. Gelmini. Quasi tutti i giornalisti  conduttori di trasmissionii televisive hanno espresso forti perplessità e contrarietà per una politica scolastica “punitiva” e ” lacrime e sangue” della Gelmini. Nonostante questo, però, l’On. Gelmini è presente nei talk-show. Mi si obietterà: la propone, la impone il Pdl.. La scusa non regge, perché il conduttore potrebbe esprimere il suo ” non gradimento”  alla presenza della Gelmini. Invece niente!!! Probabilmente si mantiene questo atteggiamento “schizofrenico”, perché i giornalisti dipendono e hanno bisogno del potere per esercitare il loro mestiere. In questo caso ha ragione Grillo, quando afferma che i giornalisti sono espressione dei poteri forti. Detto questo, cosa arriva al sottoscritto, docente di scuola primaria? Un messaggio molto chiaro, ma sconfortante: la scuola interessa poco, non è un valore che può scomodare le coscienze e produrre comportamenti o prese di posizione decise: Povera Italia!!! Un Paese che rinuncia al suo futuro, attraverso la formazione dei suoi giovani sancisce la sua fine come entità culturale, sociale ed economica.

                                                                                                        Gianfranco Scialpi