Questa mattina i miei alunni di quinta primaria  hanno risposto ai quiz – non test – INVALSI relativi alla matematica. Bene, il giudizio è assolutamente negativo. Prove INVALSI assolutamente inutili e pericolosi. Mi spiego. La batteria di domande era unica, quindi la stessa per il genio, per il normodotato, per l’alunno con DSA e BES. Gli ideatori di queste prove, ritenuti “esperti”, perché in qualche convegno parlano bene, ma non “frequentatori” di aule, hanno adottato il criterio della semplificazione della realtà. Mi rendo conto che il mancato riconoscimento dell’ alterità, della diversità semplifica il lavoro di elaborazione di un lavoro, ma così operando hanno fallito uno degli obiettivi: valutare gli apprendimenti degli alunni frequentanti le aule della nostra scuola !!!  Classi colorate(= razze), multilingue, con sfumature di grigio dove la diversità è la regola e non l’eccezione, la persona nella sua unicità e universalità regola l’azione didattica di tanti docenti.  Mi piacerebbe conoscere questi esperti, che non sono capaci di personalizzare quiz per le diverse tipologie di alunni. Forse però si chiede troppo a persone che sanno, magari aiutandosi con il copia/incolla, ma che difettano di abilità e competenze che richiedono una continua interazione con la realtà.