Il blocco degli aumenti contrattuali comporterà solo l’aggiornamento degli aspetti giuridici del profilo docente. Il documento dove saranno formalizzati gli adeguamenti normativi o le nuove formulazioni sarà il contratto giuridico. Questa soluzione costituirebbe un grande vantaggio per i docenti – in linea teorica – perché frutto di un confronto e di una discussione con i soggetti sindacali, i quali poi dovranno sottoporre i contenuti contrattuali alla consultazione di categoria. Probabilmente, però, il Ministro Carrozza non si muoverà  su questa linea. Mi spiego: per lei è molto più conveniente far passare alcuni contenuti contrattuali, attraverso la legge di stabilità ( allungamento dell’orario per i professori,  24 ore di insegnamento per la primaria grazie alla cancellazione delle due ore di programmazione, formazione e aggiornamento obbligatorio… ). Per il ministro la convenienza, si tradurrà nella rapidità di approvazione ( consiglio dei Ministri e Parlamento ), in quanto non dovrà trovare faticosamente  la sintesi tra le esigenze dell’Amministrazione e quelle della categoria.  Penso male, non lo so. Solo i fatti potranno smentire questo mio sospetto. Purtroppo abbiamo già avuto delle avvisaglie nel Decreto-scuola, dove sono stati inseriti contenuti contrattuali, quali l’obbligo dell’orientamento nelle quaranta ore funzionali e dell’ aggiornamento per quei professori, titolari di classi che registreranno punteggi-Invalsi al di sotto della media nazionale. Se il mio sospetto dovese essere confermato dai fatti, cosa rimarrà nel contratto giuridico? Le briciole. In altri termini aspetti poco decisivi o marginali per il risanamento delle finanze pubbliche.