Prove Invalsi. Gli esiti inseriti nel Portfolio dello studente. Aggiornato il suo fine?
Prove invalsi. L’inserimento nel Portfolio
Prove Invalsi. Il Decreto PNRR ha aggiornato il fine dei test. Saranno inserite nel Portfolio studente (2017). Il riferimento lo trovciamo all’articolo 14 comma – Si legge ” In coerenza con la riforma del sistema di orientamento – R 1.4 della Missione 4 – Componente 1 del PNRR, all’articolo 21, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, le parole: «In un’apposita sezione sono» sono sostituite dalle seguenti: «In una specifica sezione sono indicati, in forma descrittiva, i livelli di apprendimento conseguiti nelle prove scritte a carattere nazionale di cui all’articolo 19, distintamente per ciascuna delle discipline oggetto di rilevazione e la certificazione sulle abilita’ di comprensione e uso della lingua inglese. Sono altresi’» e le parole «di alternanza scuola-lavoro» sono sostituite dalle seguenti: «svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”
Reazioni e riflessione
Il testo conferma la linea del governo: mantenere le prove Invalsi! Occorre registrare la discordanza con la promessa elettorale di Fdi che in campagna elettorale aveva annunciato la loro abrogazione. Dichiaravano C. Bucalo e P. Frassinetti:”Spendiamo milioni di euro per farci dire che i nostri ragazzi non vanno bene in matematica. Ma questo lo sappiamo già. Se non facciamo interventi strutturali nella scuola resta tutto così. Serve una riforma della scuola vera che metta al centro al scuola. Che non si abbandonino i saperi solo per trasformare i nostri figli in capitale umano delle aziende. Il mondo economico non può prevalere sul sapere. Dobbiamo investire sulla scuola“. Siamo di fronte a un altro esempio di come la campagna elettorale sia un palcoscenico per chi promette la luna!
Comunque inevitabili le reazioni sindacali alla decisione. “disposizione sbagliata che non rientra neppure tra gli obiettivi del Pnrr. Oltre a una questione di metodo e di coerenza – scrive il sindacato – sottolineiamo che in tal modo viene rafforzato il ruolo delle prove Invalsi come valutazione degli apprendimenti individuali invece che quello di valutazione di sistema, snaturando il ruolo dell’Istituto quale ente di ricerca che, in tal modo, si sovrapporrebbe alla funzione docente a cui, unicamente, spetta la valutazione degli alunni». Il sindacato chiede quindi al Parlamento di cancellare «questo obbrobrio pedagogico e didattico”.
Purtroppo occorre aggiungere che il Decreto PNRR altera il fine delle prove invalsi che puntava ai nodi del sistema scolastico per risolverli. Sappiamo benissmo che l’obiettivo non è stato mai seguito da provvedimenti adeguati a rimuovere i problemi organizzativi (classi pollaio, carenza personale…).
Preoccupa infine che il profilo di un ragazzo possa essere determinato da prove estranee alla prassi didattica. Può favorirlo, ma anche danneggiarlo