La scuola fragile e impreparata. La rimozione del Covid ha favorito lo scenario

DiGianfranco

12 Settembre 2023

La scuola fragile e impreparata
La scuola fragile e impreparata. La nuova variante del Covid fa capolino. Per ora non preoccupa. Stiamo vivendo l’ultima fase di una pandemia: l’oblio (T. Pievani)

La scuola fragile e impreparata. Preoccupa la nuova variante

La scuola fragile e impreparata. Il profilo è lo stesso prima del marzo 2020. Ora però ne siamo consapevoli. Dopo il picco pandemico e la vaccinazione quasi di massa siamo tornati alla vecchia normalità. Chi studia storicamente i comportamenti umani di fronte al duro attacco di un virus non è sorpreso. Tra questi possiamo annoverare T. Pievani. Filosofo della biologia, evoluzionista, saggista. Egli ha individuato alcuni fondamentali comportamenti: incredulità, sorpresa, panico, e oblio. L’ultimo caatterizza l’attuale fase che porta alla rimozione e quindi al ritorno dell’uguale. Alcuni quotidiani  hanno sempre contrastato le regole di comportamento finalizzate al contenimento e alla marginalizzazione del Covid. Oggi il titolo de La Verità di apertura è il seguente: “Le aule crollano sugli studenti e loro gli danno le mascherine“. Ieri, invece proponeva un articolo ironico di M. Giordano “Cara Viola, basta dirlo: con i contagi lei si eccita
L’attuale scenario di ritorno alla vecchia, ovviamente ha cause culturali, sociali ed economiche. Chi sta pagando caro sono la Sanità e la Scuola  tornate ad essere percepite come dei bancomat o peggio delle voci di spesa.

I nodi irrisolti della scuola post-Covid

Questa mattina il quotidiano La Stampa ha individuato le criticità del sistema scolastico che lo rendono fragile e impreparato di fronte a un ritorno significativo dell’agente patogeno. Queste rimandano alla presenza delle classi pollaio e alla mancanza su base nazionale di un sistema di areazione e ventilazione delle aule scolastiche. Si legge: “i presidi rispolverano le vecchie regole basilari dell’era pandemica, a cominciare dal cercare di evitare gli assembramenti. Più facile a dirsi che a farsi quando sono ancora quasi 10mila le classi pollaio che solo alle superiori ospitano più di 26 studenti al loro interno. Non di rado superando anche la trentina…Più delle mascherine, dei gel sulle mani e del distanziamento contro il Covid può l’aerazione delle aule scolastiche. Oramai è appurato da studi e ricerche internazionali, condotte tanto da medici che da fisici e ingegneri, che il contagio avviene soprattutto per aerosol, ossia per via delle minuscole particelle emesse anche semplicemente parlando o respirando. E contro queste microscopiche goccioline non ci si protegge né con il plexiglas né con le mascherine chirurgiche, ma cambiando l’aria negli ambienti chiusi.Formula che non può essere ridotta, come spesso si è fatto in passato, a tenere le finestre spalancate. Magari in inverno costringendo alunni e insegnanti e seguire e far lezione con sciarpa e cappotto. Si tratta di investire in moderni impianti di aerazione capaci di filtrare l’aria, proteggendo ragazzi e insegnanti anche da altri virus e batteri”
Allarmismo oppure il pericolo è reale? Le prossime settimane emetteranno il verdetto.