Incarichi al Ministero dell’Istruzione e del Merito. La scuola dimenticata

DiGianfranco

31 Ottobre 2022

Incarichi al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Dopo G. Valditara, oggi è il turno dei sottosegretari. Girano alcuni nomi che però risultano distanti dalla scuola

Incarichi al Ministero dell’Istruzione e del Merito

Incarichi al Ministero dell’Istruzione e del Merito. La nomina di G. Valditara non ha riscosso i consensi tra gli operatori della scuola. Ovviamente mi riferisco a coloro che sono constantemente aggiornati sulle notizie e novità che riguardano l’istruzione. I rilievi riguardano il CV. Questo rimanda all’insegnamento universitario, a pubblicazioni e collaborazioni. Si evidenzia il ruolo di relatore della devastante Riforma Gelmini (2009). In conclusione, scorrendo la sua biografia professionale non si rilevano frequentazioni con gli ambienti scolastici.
Dopo questa nomina si sperava nella nomina dei sottosegretari che spesso risultano determinanti nelle scelte finali del Ministro. E invece pare confermato l’orientamento di individuare persone inesperte d’aula.
Tra i papabili si fanno i nomi di V. Aprea e P. Frassinetti. Difficile che la scelta possa cadere su M. Pittoni o R. Sasso, in quanto la Lega ha già ottenuto la poltrona di Ministro.
Di V. Aprea abbiamo già scritto. Maestra e Dirigente scolastica. Purtroppo però manca dalle aule dal 1994 (28 anni). E’ divenuta Deputato, ha ricoperto incarichi parlamentari e locali. Questi però, le hanno fatto perdere il contatto con gli anbienti, diversi da quelli degli anni ’90 (classi pollaio, abolizione della Legge 148/90 e abolizione delle comprensenze…). Due conferme: il sostegno alla Riforma Moratti (osteggiata) e il suo Disegno di legge (Aprea/Ghizzoni)  caratterizzata dal lessico liberista della privatizzazione.
P. Frassinetti, invece è un avvocato. Nel 2001 è stata Assessore all’Istruzione e all’Edilizia scolastica della provincia di Milano.
Risultato: la scuola reale è assente, dimenticata. E’ mai possibile che la destra non riesca trovare esperti di aula recenti? Forse però alla politica interessa poco l’aula e gli ambienti prossimi, preferendo parlare di massimi sistemi (merito, innovazioni tecnologiche…) che lasciano indifferenti.