Prof.ssa “impallinata” dai ragazzi, vittima del narcisismo idiota. Fortunatamente…

DiGianfranco

6 Febbraio 2023

Prof.ssa “impallinata” dai ragazzi. Tutte le consoiderazioni conducono al narcisismo giovanile, figlio di quello adulto. Fortunatamente ci sono anche le belle notizie

Prof.ssa “impallinata” dai ragazzi. Figli del pervasivo narcisismo

Prof.ssa “impallinata” dai ragazzi. Se ci fermiamo alla cronaca, l’atto degli studenti sembra incomprensibile. Se saliamo però di livello non è difficile giungere alla conclusione che i nostri ragazzi sono fortemente condizionati dal narcisismo sociale. In primis degli adulti più prossomi: i genitori. Del resto come afferma un proverbio: la mela non cade mai lontano dall’albero.
In altri termini sono figli di una società che presenta un io ipertrofico, espanso. Grazie al processo di vetrinizzazione (G. Lipovetsky) favorito dall’affermarsi delle tecnologie e soprattutto del web 2.0, il narcisismo si è affermato. Il fenomeno non  si limita alla esaltazione del proprio corpo, ma è ben supportato anche dalle azioni. In tal senso va letta la dichiarazione della prof.ssa, quando presenta magistralmente il profilo 2.0 dei ragazzi: ” cercano i follower, la condivisione sui social”
Filosoficamente tutto è iniziato con R. Descartes, apripista della filosofia moderna che ha visto poi in E.Kant, F.Hegel e seguenti le figure che hanno meglio definito il soggetto costruttore della realtà, fino ad annullare il Totalmente Altro (K. Jaspers) e l’altro esistenziale. Scrive il filosofo Bjung chul Han: Il tempo in cui c’era l’Altro è passato. L’Altro come mistero, l’Altro come seduzione…l’Altro come dolore scompare. La negatività dell’Altro cede il posto alla positività dell’uguale” (L’espulsione dell’Altro). Una delle sponde di questo Io che inghiotte e frulla la realtà esterna, illudendo di  fare a meno della sua diversità è l’autenticità. “L’imperativo dell’autenticità promuove un obbligo verso se stessi, un obbligo a consultare di continuo se stessi, ad auscultarsi. a scrutarsi, ad assediare se stessi. Esso intensifica in tal modo l’egocentrismo narcisistico” (Bjung chul Han, L’espulsione dell’Altro).
In questo contesto l’Altro diventa mezzo, strumento dell’affermazione del proprio Io estetizzato. E questo è lo scenario della bravata dei ragazzi contro la prof.ssa.

Non tutto però è nero

Il rischio dell’analisi è pensare che la realtà sia uniformente caratterizzata dai tristi colori del narcisismo. Ci sono anche le belle notizie che confermano che l’esistenza è un chiaro-scuro.
E’ di questi giorni la seguente notizia, riportata da skuola.net: “Siamo a Brindisi. La scusa è quella di un compleanno non festeggiato. Uno studente non può permettersi di andare in gita e i suoi compagni di classe vanno in suo aiuto, raccogliendo il denaro per coprire le spese. A coronare il gesto di solidarietà, un biglietto bianco scritto con una grafia tondeggiante. Parole piene di affetto, che solo a leggerle viene il sorriso: “Dato che non abbiamo mai festeggiato il tuo compleanno, ci tenevamo a farti un regalo. Con la speranza che tu abbia il piacere di venire con noi in gita”. Un disegnino stilizzato di un cuore e poi ancora quell’ultima riga, la chiusura perfetta: “Ti vogliamo bene”.