Bikinioff, le risposte del Garante dell’Infanzia e della Privacy

DiGianfranco

28 Maggio 2023
Bikinioff. La chatbot che spoglia persone, Ultima frontiera della produzione di deepfake.Gli interventi dei Garanti per l’infanzia (Lazio) e della privacy.

Bikinioff, la chatbot che spoglia le ragazze

Bikinioff. Chatbot che entra a gamba tesa nella privacy delle persone coinvolte. Ne ho parlato qualche settimana fa. Ragazze soprattutto. Le spoglia (deepfake). Il risultato è dato dall’evoluzione dell’IA (intelligenza artificiale). Algoritmi evoluti foto ritoccano al ribasso le ragazze, offrendo al bullo la possibilità di postarle nel Web con effetti devastanti sulla reputazione della persona e incrementando il mercato della pornografia.  Occorre ricordare che la considerazione virtuale  permane nel tempo, grazie all’immortalità acquisita nel Web, che nulla dimentica. Fortunatamente Bikinioff non è completamente gratis. Si può modificare solo la prima foto gratuitamente. Se si vuole continuare occorre pagare anche in bitcoin. Siamo di fronte all’ultima frontiera di un profilo intenzionalmente modificato e calibrato sul piacere del bullo. Aumenta la frattura tra il reale e il virtuale.

L’intervento del Garante dell’ infanzia (Lazio)

Chi ogni giorno monitora la relazione che i bambini e i ragazzi hanno con il web non è sorpreso. Il riferimento è il fatto di cronaca che ha visto due preadolescenti in provincia di Roma accusati di aver modificato le foto di cinque compagne di classe (Fanpage.it, 16 aprile). Sconcerta la loro risposta che denota scarsa empatia: “E’ solo uno scherzo” (Fanpage.it). Sulla vicenda è intervenuta la Garante per l’Infanzia della Regione Lazio (Monica Sansoni) dichiarando che l’uso non è iuna bravata. Immediatamente ha attivato un progetto “Genitori al centro, missione adolescenza” destinato alle scuole, parrocchie e centri sportivi.

Le indicazioni del Garante per la privacy

Anche il Garante per la Privacy è intervenuto sulla questione più generale delle deepfake (dicembre 2020). Il documento è antecedente alla comparsa di Bikinioff, ma le indicazioni sono ancora valide, eccetto una che fa riferimento all’individuazione tecnica delle deepfake. Ecco i consigli applicabili al caso: 1)Evitare di diffondere in modo incontrollato immagini personali o dei propri cari… 2) Se si ha il dubbio che un video o un audio siano un deepfake realizzato all’insaputa dell’interessato, occorre assolutamente evitare di condividerlo (per non moltiplicare il danno alle persone con la sua diffusione incontrollata). E si può magari decidere di segnalarlo come possibile falso alla piattaforma che lo ospita (ad esempio, un social media)… 3) Se si ritiene che il deepfake sia stato utilizzato in modo da compiere un reato o una violazione della privacy, ci si può rivolgere, a seconda dei casi, alle autorità di polizia (ad esempio, alla Polizia postale) o al Garante per la protezione dei dati personali…”