Piccolotti (AVS) e classi pollaio, amplifica un noto problema

DiGianfranco

25 Settembre 2023

Piccolotti (AVS) e classi pollaio
Piccolotti (AVS) e classi pollaio. Bene la sua dichiarazione rivolta al Ministro. Egli risponderà?

Piccolotti (AVS) e classi pollaio. Il suo appello

Piccolotti (AVS) e classi pollaio. Il problema è ben noto. Purtroppo sembra non appassionare i docenti che hanno risposto tiepidamente alle mozioni per la loro abolizione. Ovviamente la decisione di tantissimi docenti risulta funzionale alla controparte. Questa, infatti si sente giustificata all’inazione.
Si registra, inoltre un certo disinteresse dei massmedia sul problema. La chiave di lettura è sicuramente un certo sconforto che si traduce in apatia. Il Ministro Valditara fa finta di nulla, limitandosi a parlare di dispersione scolastica esplicita e implicita. Indubbamente la criticità è dovuta anche alla presenza di questa iattura pedagogica che impedisce qualunque personalizzazione. Probabilmente il suo silenzio è dovuto anche all’enorme impegno finanziario per abolirle. Purtroppo occorre ricordare anche che egli nel 2008 fu relatore della Riforma Gelmini che istituzionalizzava le classi pollaio.
Ben venga, quindi l’appello del Deputato E. Piccolotti (Alleanza Verdi Sinistra), che registrando alcune situazioni critiche registrate in Istituti scolastici, chiede al Ministro di intervenire. “Le prime classi delle superiori che quest’anno contano tra i 28 e i 32 studenti sono 2.500 – ha scritto la deputata – Le chiamiamo classi-pollaio, sono luoghi in cui i nostri figli e le nostre figlie devono passare ogni giorno cinque o sei ore, stipati, senza spazio vitale, senza possibilità di imparare e crescere in un luogo adeguato. E a volte capita, come è capitato a Bari all’istituto tecnico Marconi-Hack, che manchi proprio l’aria e che studenti e studentesse svengano per il troppo caldo, tanto che la preside è stata costretta a mandare a casa prima ragazze e ragazzi. Ho presentato l’interrogazione al ministro Valditara per capire cosa voglia fare contro questo sovraffollamento delle nostre scuole e per garantire la didattica in edifici che sono pressoché inagibili e senza aria condizionata, soprattutto al Sud, nei mesi di giugno e settembre”
Il Ministro risponderà? Possibile, ma difficile.