Puntuale come la fine  dell’anno scolastico il Ministro dell’Istruzione di turno dice la sua su come “occupare” le scuole durante l’estate. Andando oltre le parole si propone  sempre la stessa ricetta: attività di recupero e/o  potenziamento per gli studenti. Il ministro Giannini, come i suoi colleghi che l’hanno preceduta, conferma la scarsa conoscenza delle condizioni climatiche in cui si trovano le scuole e in particolare le aule. L’on. Giannini  dimentica che il nostro Paese è collocato geograficamente tra il 37° e 45° parallelo Nord ed è circondato per tre parti dal mare. Questa situazione geografica comporta una temperatura media estiva intorno ai 30°, resa insopportabile dal tasso di umidità che superiore al 70%. Si parla tanto di attenzione all’infanzia e verso i ragazzi e poi cosa propone il Ministro? Aule infuocate, spesso invivibili, ideali per chi vuole risparmiare sulle saune. Sono curioso di conoscere la dotazione degli ambienti scolastici israeliani o comunque dove il Ministro del paese mediorientale propone i Campus. Non credo che  l’iniziativa venga proposta in situazioni climatiche ancora più difficili della nostra.  Israele, infatti,  è situato tra paralleli più vicini a quello dell’Equatore e quindi… Personalmente sono sempre stato favorevole all’apertura delle scuole durante il periodo estivo,  ma  nella  forma di campi-scuola da proporre al mare o in montagna e utilizzando il periodo di non ferie degli insegnanti.  Questo però, costerebbe troppo all’Amministrazione. Quindi, il Ministro non ha di meglio da proporre che un tempo educativo “vuoto” che gli insegnanti devono riempire con la loro creatività, sfruttando quelle poche opportunità che ambienti surriscaldati possono offrire. In altre parole: siamo alle solite!!! Il ministro propone l’iniziativa poi però tutto è lasciato alla professionalità dei docenti con supporto zero da parte dell’Amministrazione ( Progetto BES docet ).